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Nuova via sulle pareti dell’Oman
                   

Pubblicato il 23 - 11 - 2018

Nuova via sulle pareti dell’Oman

Simone Pedeferri e Matteo Della Bordella aprono 450m di via con difficoltà fino all’8a e un obbligato di 7b/7b+.

Questa volta la spedizione dei Ragni non ha avuto come destinazione cime himalayane o i cerros della Patagonia ma l’assolata Penisola Arabica, in particolare il sud di questa: l’Oman, area forse ancora poco conosciuta e frequentata dagli arrampicatori.

Nasce così Vacanze (R)omane.

“Io pensavo di andare in Oman, qualcuno vuole venire?”.

Questa la frase che cambia tutto per Matteo Della Bordella, dalle ceneri del Tepuj Project (progetto che mirava a scalare sui Tepui Venezuelani coinvolgendo anche la popolazione locale ed il territorio per andare oltre alla mera parte alpinistica) sfumato a causa della situazione economico-politica al viaggio verso l’Oman. Un viaggio organizzato in modo diverso dal solito: pochi piani ma tanto istinto e improvvisazione, insomma una “vacanza” all’insegna dell’avventura.

I compagni di viaggio e la via

Il team della spedizione. Da sinistra: Arianna Colliard, Stefano Caligore, Matteo Della Bordella e Simone Pedeferri (Ph: Arianna Colliard / Archivio Ragni della Grignetta)

Per questo viaggio alla ricerca di pareti da esplorare, percorrendo strade polverose e dissestate partono in quattro (oltre ad un trapano e a 100 spit): Matteo Della Bordella, Simone Pedeferri, Stefano Caligiore e Arianna Colliard. L’idea che li unisce è quella di aprire una via impegnativa, sullo stile di quelle del Wenden, ricercando la roccia più attraenti per la scalata in libera, piuttosto che le debolezze della parete.

La parete scelta è la Nord del Jabel Kawr, poco sopra al villaggio di Al Kumeira per chi volesse cercarla. Una serie di placconate calcareee su cui disegnare la loro linea. In tutto ci son voluti cinque giorni: 4 per poterla aprire, dal basso piantando gli spit appesi agli sky-hook, e l’ultimo per liberarla.

Una via che si consiglia di ripetere, nonostante qualche raccomandazione trattandosi, nonostante gli spit, di terreno d’avventura.


Simone Pedeferri sul tiro chiave della via (Ph: Arianna Colliard / Archivio Ragni della Grignetta)

Il viaggio

Un viaggio che non ha lasciato il segno soltanto sulla roccia ma anche nelle persone. Sono stati diversi i momenti degni di nota che hanno fatto da contorno alla scalata. Istanti che portano a vivere l’avventura in maniera diversa, più consapevole e più profonda.

La relazione dell’itinerario (Ph: Arianna Colliard / Archivio Ragni della Grignetta)